Storia del mobile 3

Storia del mobile 3

Il mobilio nell’età medioevale è ridotto al minimo indispensabile con pezzi di arredamento in legno realizzati in forme semplici. Solo nelle case dei nobili troviamo mobili più ricercati come ad esempio troni, sedili, panche, tavoli e cassapanche. Tavoli e bauli sono spesso costruiti in modo da essere trasportati con facilità e quindi smontabili. Anche i letti sono costituiti da cavalletti sui quali venivano poste delle assi. Tale mobilia non arreda stabilmente le camere ma viene montata e smontata secondo le necessità Lo sgabello, molte volte in versione pieghevole, deriva dall’evoluzione della sedia curulis dei Romani.  Anche il cassone per la biancheria e i vestiti viene costruito in una versione portatile e da qui nasce il baule da viaggio. Diversamente, per i monasteri e le chiese, in cui notoriamente la vita è ordinata e sedentaria, vengono prodotti mobili statici. Troviamo infatti altari, banchi, reliquari, armadi da sacrestia, panche da coro, scaffali per libri realizzati con materiali eccellenti quali marmo, avorio, legni pregiati e metalli preziosi. A partire dal XII secolo per la fabbricazione delle sedie si utilizza la tecnica della tornitura. Il legno più usato è quello di quercia. Cominciano a diffondersi nell’Europa settentrionale delle credenze chiuse per la conservazione dei cibi. Un modello particolare formato da un cassone con sportelli e sorretto da gambe che partono da un basamento viene detto “buffet”. Verso la fine del XIII secolo si sviluppa una particolare decorazione dei pannelli dei mobili a forma pieghettata, intagliata a rilievo sul fondo liscio, denominata a pergamena. Nel tardo Medioevo gran parte dei mobili vengono decorati con trafori, archetti, foglie rampanti e punte, proprie delle decorazioni gotiche.

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