Storia della scrittura 3

Dall’evoluzione degli elementi pittografici ed ideografici sono conseguiti quelli fonetici ossia sillabici nella scrittura cuneiforme mesopotamica ed anche consonantici in quella geroglifica dell’antico Egitto.

La scrittura alfabetica vera è infatti completamente fonetica: ogni segno in essa rappresenta un’unica consonante o una sola vocale ed ha un valore costante e immutabile.

L’invenzione dell’alfabeto è storicamente attribuito ai Fenici, diffuso poi in Grecia dalla migrazione a Tebe del mitico eroe Cadmo (fratello di Fenice e marito di Armonia, figlia di Afrodite e di Ares).

Una riprova di questa leggenda è la somiglianza dell’alfabeto ebraico con quello greco: 22 lettere sovrapponibili nel formato, nel nome e nell’ordine di successione.

In ogni caso l’alfabeto fenicio sarebbe il più antico e punto di origine di tutti gli altri alfabeti del mondo antico e moderno.

Successivamente i Fenici probabilmente modificarono almeno la forma dei segni unici mantenendo invece immutato il sistema: aleph (toro in semitico) per la prima lettera, la testa del toro; bayt (casa in semitico), la casa in pianta in geroglifico egizio per la seconda lettera, sostituita dalla tenda triangolare dei nomadi; il profilo del camello (gamal) per la g e così via…

Proprio a Byblos, sulla costa fenicia, è stato ritrovato il più antico monumento dell’alfabeto fenicio: l’iscrizione funeraria del re Ahiram, che può essere collocata attorno al XIII sec. a.C.

Gli studiosi analizzando e confrontando questa iscrizione con altre hanno affermato che la scrittura fenicia aveva la peculiarità di essere predisposta al corsivo proprio perché doveva essere usata soprattutto per scrivere (inchiostro o calamo su papiro, anzichè scalpello su pietra).

Ebrei, Aramei, Moabiti, Ammoniti ed Edomiti fecero quindi propria questa invenzione pratica già dalla seconda metà del II millennio a.C.

Dall’espansione fenicia verso la parte occidente del Mar Mediterraneo conseguì invece l’esportazione dell’alfabeto al di là dei confini geografici dell’Asia.

Dall’alfabeto greco ebbero inizio tutti gli alfabeti occidentali e cioè latino, italico, etrusco e probabilmente iberico, mentre dal fenicio la scrittura punica (nell’Africa del Nord, a Malta, in Sicilia, in Sardegna, in Spagna) e quella numidica, ampiamente diffusa nel Nord Africa.

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